Conoscere Maria per mano di Sant’Alfonso Maria de’Liguori
Catechesi del Padre Redentorista Luis Alberto Roballo
Nel pieno dei festeggiamenti mariani, il 30 maggio 2019, il Buon Dio ci ha regalato un dono meraviglioso: poter conoscere e lodare Maria con gli occhi, le emozioni, nonché i sentimenti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, aiutati da Padre Luis Alberto Roballo, Rettore della Congregazione del Santissimo Redentore, confraternita missionaria cattolica romana fondata da Sant'Alfonso de 'Liguori a Scala, vicino ad Amalfi, con lo scopo di operare tra le campagne e i quartieri di Napoli, evangelizzando tra la gente povera, dimenticata e trascurata. Membri della Congregazione, preti cattolici e fratelli religiosi consacrati, sono noti come Redentoristi, spesso associati con l'immagine di Nostra Madre del Perpetuo Soccorso.
La disponibilità e la risposta gioiosa di Padre Roballo all’invito di Don Dario nel venire in visita presso la nostra parrocchia, sono stati i “trampolini di lancio” che ci hanno permesso di instaurare e intraprendere quella meravigliosa, nonché fruttuosa, via di comunicazione tra la nostra chiesa e quella di Sant’Alfonso Maria de’Liguori di Via Merulana in Roma.
E’ stato proprio sotto la protezione dell’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, scelta quest’anno da Don Dario come emblema dei nostri festeggiamenti, che Padre Luis Roballo ha portato in pellegrinaggio da noi l’importante reliquia di Sant’Alfonso, conservata tra i tesori della Comunità dei Padri Redentoristi.
Si è trattato del Reliquiario di Sant’Alfonso della Cappella Generalizia, presentato in processione come dono di offertorio per la Santa Messa Solenne di apertura dei festeggiamenti che, il 26 maggio 2019, è stata concelebrata da Don Dario e presieduta da Padre Luis Roballo.
Tema dell’omelia, è stata la stupenda “connessione” tra la Madonna e Sant’Alfonso, successivamente approfondita da Padre Luis Roballo nella catechesi del 30 maggio 2019, quando, in maniera straordinaria, ispirato dalla luce e sapienza dello Spirito Santo, ci ha illustrato l’opera più importante scritta da Sant’Alfonso: “Le Glorie di Maria”. Partendo dal collegamento al Magistero di Papa Francesco, fondato sulla visione di Maria quale “santa tra i santi, la più benedetta, Colei che ci mostra la via della santità e ci accompagna, portandoci in braccio senza giudicarci”, Padre Luis ci ha poi guidati nell’analisi della Mariologia alfonsiana.
Quello che più ha scaldato il cuore di Sant’Alfonso è stata sempre la componente umana di Maria quale Madre di Misericordia, cioè la persona verso la quale tende la confidenza dei fedeli. Questo aspetto, ha sempre illuminato e ispirato Sant’Alfonso, tanto che lo stesso, ha fatto della sua opera una “miniera” delle bellezze di Maria, delle Sue virtù, che pur essendo incarnate nella sua umanità di giovane donna, sono l’esempio più dolce ed eccellente da seguire per condurre la vita davvero come dono meraviglioso di Dio. E’ per questo, dunque, che nell’opera “Le Glorie di Maria”, troviamo più volte espresso dall’autore il concetto che: “Dio vuole che tutte le grazie ci pervengano per le mani di Maria, unica via che porta salute, speranza e salvezza”.
La mariologia alfonsiana è, pertanto, tutta ispirata dalla convinzione che la Madonna è amore, è la madre-amore così come è la Madre dei peccatori che si pentono; questi attributi di Maria erano già pienamente incardinati nella tradizione sia del mondo orientale, nonché quello occidentale e, anche Dante, nel trentatreesimo canto del Paradiso, fa una descrizione sublime di Maria innalzando a Lei la preghiera di San Bernardo.
Maria è dunque il concretizzarsi della maternità di Dio che, ci ama di amore infinito di Padre e di Madre. Poiché in Lei è riunita la Trinità, non occorre che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci succede; basta, infatti, sussurrare: “Ave o Maria….”