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Visita di San Giovanni Paolo II

4 Febbraio 2001

La visita del Papa in una comunità parrocchiale costituisce un evento di per se unico, ma lo è ancor di più se viene preceduta, come in questo caso, da episodi profondamente significativi che si sono avvicendati nel corso dell'anno giubilare 2000: la scomparsa del parroco fondatore, don Eulogio, la costruzione della nuova chiesa, la sua cerimonia di dedicazione, l'arrivo del nuovo parroco ed infine il Natale. Proprio in occasione della Natività di Nostro Signore don Stefano Alberici, l'allora parroco di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, informò la comunità dell'imminente arrivo del Santo Padre.

Inutile sottolineare la comprensibile emozione, la gioia, l'entusiasmo che da subito hanno fatto da cornice alla preparazione di tale avvenimento. Era evidente, infatti, che il 4 febbraio del 2001 sarebbe arrivato il Papa che ha affascinato noi tutti con la sua apertura, il suo dinamismo, la sua giovinezza e, che con il suo innegabile e travolgente carisma ha conquistato l'Europa e l'America, l'Asia e l'Africa.

La visita pastorale del Santo Padre ha pertanto assunto un significato particolarissimo; don Stefano nel suo discorso introduttivo di benvenuto l'ha definita un "grande dono di Dio". La comunità parrocchiale di Sant'Alfonso Maria de' Liguori infatti, viveva in quel momento una nuova esperienza: finalmente, dopo 25 anni, aveva a disposizione un moderno complesso parrocchiale tanto desiderato, che apriva sì concrete ed interessanti prospettive all'azione pastorale ma che, nel contempo, richiedeva di intensificare l'impegno nella testimonianza del Vangelo. Dunque, un "nuovo inizio" seguendo il cammino di fede, già tracciato da don Eulogio.

Inutile sottolineare la comprensibile emozione, la gioia, l'entusiasmo che da subito hanno fatto da cornice alla preparazione di tale avvenimento. Era evidente, infatti, che il 4 febbraio del 2001 sarebbe arrivato il Papa che ha affascinato noi tutti con la sua apertura, il suo dinamismo, la sua giovinezza e, che con il suo innegabile e travolgente carisma ha conquistato l'Europa e l'America, l'Asia e l'Africa.

La visita pastorale del Santo Padre ha pertanto assunto un significato particolarissimo; don Stefano nel suo discorso introduttivo di benvenuto l'ha definita un "grande dono di Dio". La comunità parrocchiale di Sant'Alfonso Maria de' Liguori infatti, viveva in quel momento una nuova esperienza: finalmente, dopo 25 anni, aveva a disposizione un moderno complesso parrocchiale tanto desiderato, che apriva sì concrete ed interessanti prospettive all'azione pastorale ma che, nel contempo, richiedeva di intensificare l'impegno nella testimonianza del Vangelo. Dunque, un "nuovo inizio" seguendo il cammino di fede, già tracciato da don Eulogio.

In questa circostanza, i giovani della parrocchia hanno chiesto al Santo Padre un messaggio di incoraggiamento, ispirandosi all'invito ad essere "speranza della Chiesa" che Egli aveva indirizzato al mondo giovanile nei primi giorni del suo pontificato e che aveva ribadito in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù affermando"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo". Il Santo Padre ha risposto, durante l'omelia, riferendosi al motivo dominante della liturgia del giorno, esortando paternamente l'intera comunità a "prendere il largo", «duc in altum!», sull'esempio dell'apostolo Pietro, ricordando il suo fiducioso abbandono all'invito di Cristo nonostante la delusione per la pesca infruttuosa dell'intera notte. Il Papa ha sottolineato il profondo significato che tale chiamata assume per ognuno di noi all'inizio del nuovo millennio, incoraggiando tutti a farsi missionari dell'amore del Signore, seguendo come modello Sant'Alfonso che sentì costante l'ansia dell'evangelizzazione.

La visita pastorale si è conclusa con l'incontro del Pontefice con i giovani ed i fanciulli della Parrocchia, sulle note del suggestivo canto dell'Emmanuel; è stato toccante scorgere quel tenero sorriso che da sempre nasce sul Suo viso alla vista dei ragazzi. La visita del Papa, la Sua presenza, le Sue parole indirizzate proprio a noi, la serenità che è riuscito a trasmetterci, hanno suscitato nel cuore di ciascun testimone di quel giorno, sentimenti concordi di felicità e di gratitudine.

In questa circostanza, i giovani della parrocchia hanno chiesto al Santo Padre un messaggio di incoraggiamento, ispirandosi all'invito ad essere "speranza della Chiesa" che Egli aveva indirizzato al mondo giovanile nei primi giorni del suo pontificato e che aveva ribadito in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù affermando"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo". Il Santo Padre ha risposto, durante l'omelia, riferendosi al motivo dominante della liturgia del giorno, esortando paternamente l'intera comunità a "prendere il largo", «duc in altum!», sull'esempio dell'apostolo Pietro, ricordando il suo fiducioso abbandono all'invito di Cristo nonostante la delusione per la pesca infruttuosa dell'intera notte. Il Papa ha sottolineato il profondo significato che tale chiamata assume per ognuno di noi all'inizio del nuovo millennio, incoraggiando tutti a farsi missionari dell'amore del Signore, seguendo come modello Sant'Alfonso che sentì costante l'ansia dell'evangelizzazione.

La visita pastorale si è conclusa con l'incontro del Pontefice con i giovani ed i fanciulli della Parrocchia, sulle note del suggestivo canto dell'Emmanuel; è stato toccante scorgere quel tenero sorriso che da sempre nasce sul Suo viso alla vista dei ragazzi. La visita del Papa, la Sua presenza, le Sue parole indirizzate proprio a noi, la serenità che è riuscito a trasmetterci, hanno suscitato nel cuore di ciascun testimone di quel giorno, sentimenti concordi di felicità e di gratitudine.

Qui di seguito vi proponiamo il video integrale della visita: